Dalle opere di Swedenborg

 

Terre Nell'universo #1

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1. INDICE

Le terre nell'universo (1­-8)

Il pianeta Mercurio (9­-45)

Il pianeta Giove (4684)

Il pianeta Marte (85­-96)

Il pianeta Saturno (97104)

Il pianeta Venere (105110)

La Luna (111­-112)

Le ragioni per le quali il Signore ha deciso di nascere sulla nostra terra, e non altrove (113­-122)

Le terre nel cielo stellato (123­-126)

La prima Terra nel cielo stellato (127­-137)

La seconda Terra nel cielo stellato (138­-147)

La terza terra nel cielo stellato (148­-156)

La quarta terra nel cielo stellato (157­-167)

La quinta terra nel cielo stellato (168­-178)

Terre nell'universo

Per Divina misericordia, la parte più intima del mio spirito mi è stata svelata, così come mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli, non solo quelli che sono presso la nostra terra, ma anche con quelli che sono presso altre terre; poiché desideravo conoscere se esistessero altre terre, e quali fossero le loro caratteristiche e la natura dei loro abitanti, mi è stato concesso di parlare con gli spiriti e gli angeli che provengono da altre terre, con alcuni per un giorno, con altri per una settimana e con altri per mesi, e sono stato edotto da loro riguardo alle terre, da cui provengono e da quelle da loro visitate, riguardo alla vita, ai costumi, al culto praticati dagli abitanti, nonché di altre cose degne di essere riportate; e poiché mi è stato concesso di conoscere queste cose, posso descrivere tutto quanto ho udito e visto. È noto che tutti gli angeli e gli spiriti provengono dalla razza umana 1 , e che essi si trovano presso le rispettive terre 2 , delle quali conoscono la consistenza, e che da essi l’uomo può essere istruito se il suo animo è predisposto a comunicare con loro; poiché l’uomo nella sua essenza è uno spirito 3 , ed egli è in associazione 4 con spiriti che hanno le sue stesse attitudini; quindi colui la cui intimo è stato dischiuso dal Signore, può parlare con essi, come se parlasse con un uomo 5 ; il che mi è stato concesso quotidianamente da dodici anni.

Note a piè di pagina:

1. (Da Arcana Coelestia, ove ciò è illustrato). Non ci sono spiriti né angeli che non provengano dalla razza umana (n. 1880).

2. Gli spiriti di ogni terra si trovano nei suoi pressi, perché essi provengono dagli abitanti di quella terra, sono dotati di simili attitudini e sono idonei strumenti della volontà divina in relazione a quegli abitanti (Arcana Coelestia9968).

3. L’anima, che sopravvive alla morte, è lo spirito dell’uomo, vale a dire l’uomo autentico che è in lui, e che si manifesta nell’altra vita in perfetta forma umana (Arcana Coelestia322, 1880, 1881, 3633, 4622, 4735, 6054, 6605, 6626, 7021, 10594).

4. L’uomo, perfino quando è nel mondo, secondo le sue qualità interiori, è tra gli spiriti e gli angeli di eguale attitudine (Arcana Coelestia2379, 3645, 4067, 4073, 4077).

5. L’uomo può parlare con gli spiriti e gli angeli, e gli antichi sulla nostra terra spesso parlavano con essi (Arcana Coelestia67­69, 784, 1634, 1636, 7802). Nel presente è rischioso parlare con essi, salvo che per l’uomo che sia nella vera fede e sia guidato dal Signore (Arcana Coelestia784, 9438, 10751).

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Arcana Coelestia #784

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784. E il Signore chiuse l'accesso dopo di lui. Che questo significa che l'uomo non era più in comunicazione con il cielo come era presso l'uomo della chiesa celeste, risulta dalla seguente spiegazione. Lo stato della più antica chiesa era tale che i suoi membri erano in una sorta di comunicazione interiore con il cielo, e così attraverso il cielo con il Signore. Erano nell'amore verso il Signore. Coloro che sono nell'amore verso il Signore sono come angeli, con la sola differenza che sono rivestiti di un corpo. Gli interni furono scoperti e aperti dal Signore. Ma questa nuova chiesa era diversa. Essi non erano nell'amore per il Signore, ma nella fede, e mediante la fede erano nella carità verso il prossimo. Essi non potevano godere di una comunicazione interiore, come l'uomo della chiesa più antica, ma soltanto esteriore. Tuttavia, la natura interiore o esteriore della comunicazione risulterebbe troppo ardua da spiegare. Ogni uomo, anche l'empio, è dotato di comunicazione con il cielo, attraverso gli angeli presso di lui (ma con una differenza in relazione al grado, cioè, più vicino o più remoto), perché altrimenti l'uomo non potrebbe esistere. I gradi di questa comunicazione sono illimitati. Un uomo spirituale non può avere una comunicazione uguale a quella di un uomo celeste, per la ragione che il Signore è nell'amore, e non altrettanto nella fede. E questo è ciò che si intende con il Signore chiuse l'accesso dopo di lui.

[2] Già da quei tempi il cielo non è più stato aperto nel modo in cui lo era presso l'uomo della chiesa più antica. È vero che molti dopo hanno parlato con gli spiriti e gli angeli: come Mosè, Aronne, e altri, ma in un modo completamente diverso, riguardo al quale, per Divina misericordia del Signore, si dirà di seguito. Il motivo per cui il cielo è stato chiuso è profondamente nascosto. E poiché è così chiuso nel tempo presente, l'uomo ignora la presenza di spiriti, e angeli, presso di lui, e crede di essere completamente solo, quando è privo di compagnia nel mondo e quando è nei suoi pensieri. E nondimeno, è sempre in compagnia di spiriti, che osservano e percepiscono ciò che l'uomo pensa, e che cosa intende ed escogita, in modo così nitido e compiuto come se fosse palesato davanti a tutti nel mondo. Questo l'uomo lo ignora, per quanto è chiuso il cielo per lui, eppure ciò è autenticamente vero. La ragione è che se il cielo non fosse così chiuso all'uomo, quando questi non è in alcuna fede, e ancora meno nella verità della fede, e ancora meno nella carità, sarebbe estremamente pericoloso per lui. Questo anche si intende con le parole:

Il Signore Dio scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada roteante per custodire la via dell'albero della vita (Genesi 3:24) si vedano anche i n. 301-303.

  
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