Dalle opere di Swedenborg

 

Ultimo Giudizio (Supplemento) #1

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1. L’ultimo giudizio ha già avuto luogo

Nel precedente libretto Ultimo giudizio si è trattato dei seguenti argomenti: Ultimo giudizio non significa la fine del mondo (nn. 15)

La riproduzione del genere umano non cesserà mai (nn. 613) Il cielo e l'inferno vengono dall'umanità (nn. 1422)

Tutti gli esseri umani, senza eccezioni, che sono nati e poi morti dall'inizio della creazione sono o nel cielo o nell'inferno (nn. 2327)

Un giudizio finale deve avvenire dove tutti sono radunati, dunque deve avere luogo nel mondo spirituale, e non nel mondo fisico (nn. 2832)

Un giudizio finale si verifica quando la chiesa è alla sua fine; e la Chiesa è alla sua fine quando non c'è fede perché non c'è carità (nn. 3339)

Tutto ciò che è stato predetto nel libro dell'Apocalisse, si è pienamente compiuto nel tempo presente (nn. 4044)

Il giudizio finale ha già avuto luogo (nn. 4552) Babilonia e la sua distruzione (nn. 5364)

Il primo cielo, e in che modo è cessato (nn. 65-72) Lo stato futuro del mondo e della chiesa (nn. 7374)

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Dalle opere di Swedenborg

 

Ultimo Giudizio #32

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32. Aggiungerò qui un arcano del cielo cui ho fatto cenno in Cielo e inferno, ma che non è stato compiutamente illustrato. Ogni persona è dopo la morte legata ad una particolare società, e questo avviene non appena si raggiunge il mondo spirituale (v. nn. Cielo e Inferno427, 497). Nel suo primo stato, lo spirito non è a conoscenza di questo, perché la sua attenzione è ancora focalizzata in preoccupazioni esteriori piuttosto che in quelle interiori. Mentre egli è in questo stato, vaga qua e là, ovunque i desideri del suo carattere lo conducono. Nondimeno, egli è effettivamente dove è il suo amore, vale a dire, nella società di coloro che condividono il suo amore.

[2] Mentre uno spirito è in un tale stato, appare in molti luoghi diversi, come se fosse presenti in ognuno di corporalmente; ma questa non è altro che un’apparenza. Appena quindi egli è condotto dal Signore nel suo amore dominante, sparisce immediatamente dalla vista degli altri, e si ritrova nella società con la quale è collegato. Questa è una peculiarità del mondo spirituale e sorprende coloro che non sono a conoscenza della ragione sottostante.

Non appena gli spiriti sono radunati e distinti per gruppi omogenei, sono anche giudicati, e ognuno trova subito il suo posto, i buoni nel cielo in società con i loro pari; i malvagi nell'inferno, in società con gli spiriti empi, loro pari.

[3] Questa è un ulteriore prova del fatto che l’ultimo giudizio può aver luogo solo nel mondo spirituale, sia perché ognuno lì è un’immagine del modo in cui ha vissuto, sia perché ciascuno è associato con coloro che hanno vissuto una vita simile; quindi ciascuno è tra la sua gente Il caso è diverso nel mondo naturale, dove il buono e il malvagio possono stare insieme senza che uno conosca la reale indole dell’altro, né in questo mondo vi sono separazioni spontanee, dettate dalla diversità dell'amore che governa la vita di ciascuno. Neppure si può condurre un corpo naturale nel cielo o nell'inferno. Perciò, affinché ciascuno raggiunga la sua destinazione, deve prima essere dismesso il corpo naturale, e dopo questo essere giudicato nel suo corpo spirituale. Questo è il motivo per cui, come si è detto prima (n. 30), è l’uomo spirituale, e non quello naturale che viene giudicato.

  
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